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Il teatro

La storia del teatro

Il Teatro

Il Teatro Lirico di Magenta fu fondato nel 1904 per volontà del “Comitato del Teatro Sociale Lirico-Drammatico”, con l’intento di offrire alla città un luogo dedicato esclusivamente alla rappresentazione operistica. L’iniziativa prese forma grazie all’impegno di alcuni cittadini legati alla Società 4 giugno 1859, che acquistarono un terreno sul corso Vittoria, coinvolgendo progressivamente tutto il borgo attraverso una sottoscrizione di azioni.
Tra i principali promotori vi fu Gian Franco Giacobbe, la cui improvvisa scomparsa nel 1902 interruppe momentaneamente il progetto. Fu suo padre, l’avvocato Giovanni Giacobbe, a rilanciare l’iniziativa con generosità, trasformandola in un omaggio alla memoria del figlio e a beneficio della comunità.

Il progetto architettonico venne affidato all’architetto Alfredo Giacomo Menni. La posa della prima pietra avvenne il 7 marzo 1903 e, poco più di un anno dopo, il 4 giugno 1904, il teatro fu solennemente inaugurato. Alla serata inaugurale presero parte illustri interpreti del tempo, tra cui il celebre tenore Francesco Tamagno (primo Otello verdiano) accompagnato da Adele Borghi, Emilia Corsi ed Edoardo Ferravilla, figura centrale del teatro dialettale milanese.
Il teatro, concepito secondo la struttura classica con platea, palchi, loggione, palcoscenico e golfo mistico, fu per anni una palestra artistica per giovani promesse della lirica e un punto di riferimento per il pubblico esigente della città.

L’attività lirica proseguì regolarmente fino al 1926. In seguito, l’avvento del fascismo, la diffusione del cinema e i cambiamenti culturali e sociali portarono a una progressiva perdita della funzione originaria. Nel 1936 il teatro chiuse, forse a causa di un incendio, e riaprì solo nel 1945, dopo la guerra, rinnovato negli spazi e nelle destinazioni d’uso. La lirica vi trovò ancora spazio fino al 1973, seppur in forma sempre più sporadica. Negli anni Settanta, con l’introduzione dei film d’essai e le prime sperimentazioni teatrali sostenute dalla Biblioteca Comunale, si posero le basi per nuove stagioni culturali sotto l’etichetta di “teatro nel territorio”.
Alla fine del decennio il teatro venne nuovamente chiuso per urgenti lavori di consolidamento del tetto e della volta, e riaprì nel 1981 con la proiezione del film La notte di San Lorenzo. Da allora ha ospitato prevalentemente proiezioni cinematografiche, occasionali spettacoli teatrali e musicali, e rari eventi lirici.

Con il restauro avviato nel 2004, voluto dalla prima Amministrazione Del Gobbo, il Teatro Lirico è stato riportato alla sua funzione originaria, diventando nuovamente fulcro della vita culturale cittadina grazie a stagioni teatrali e musicali, il Magenta Jazz Festival, Teatrando e numerosi altri appuntamenti di rilievo.

L’Affresco

Elemento distintivo del Teatro Lirico è la volta affrescata nel 1904 dal pittore Giacomo Campi, autore anche del ciclo pittorico di Casa Giacobbe.
L’opera, simbolica e visionaria, raffigura la sosta dell’imperatore Arrigo VII di Lussemburgo a Magenta nel dicembre del 1310. Sullo sfondo si riconosce la chiesa di Santa Maria Assunta con il suo campanile romanico, elemento anacronistico rispetto al periodo rappresentato, ma inserito dall’artista per rendere riconoscibile il contesto magentino della scena.
Al centro della volta si apre un lucernario, attorno al quale si snodano numerose allegorie: la Luce del Progresso, la Gloria, la Musa della poesia e della musica, Dante e Beatrice, la Danza, il Ciclo Artistico con puttini e strumenti (elemento ripreso anche nel logo del Teatro Lirico), l’Orchestra, la Satira, la Commedia, la Follia e i Burattini, con un teatrino intitolato a Giuseppe Verdi.

 

Ultimo aggiornamento: 29/07/2025, 14:14

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